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La vecchia leggenda per cui in estate si va al mare e si sta sotto l’ombrellone andrebbe sfatata, strano che Diego Fusaro non l’abbia condannata secondo la prospettiva degli «io irrelati». Di solito, si dice – con voce pieralbertangeliana–, la specie editoriale, poco avvezza all’uso di racchettoni e olii abbronzanti, preferisce territori montani, il legno delle biblioteche o le brezze dei tavoli all’aperto di bar malfamati. In base a questa inconfutabile supposizione abbiamo invitato collaboratori e amici e simpatizzanti di Altri Animali e Racconti edizioni tra scrittori italiani ed esteri, studiosi, editori, traduttori, redattori, a condividere le rispettive letture estive. Quel che ne è uscito è una lista in cui noi élite ci bulliamo del fatto che leggiamo Proust a Portofino, mentre voi siete a Gabicce Mare e avete tra le mani l’ultimo D’Avenia con cui minacciare la prole che gioca a pallone sulla sabbia. Quindi, buona visione del tipo di pezzo che ha fatto smettere di leggere Duccio.

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