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Eccoci con i nostri Imperdibili. Qui trovate le uscite letterarie più interessanti di maggio, un mese che si preannuncia, manco a dirlo, ricchissimo: a cominciare dal romanzo inedito di Celine con Adelphi, casi editoriali come quello di Cormac McCarthy, così come graditi ritorni di pezzi da novanta quali Vollmann, Martin Amis, Cees Nooteboom, Geoff Dyer, Mark Z. Danielewski e molti altri…

La selezione dei titoli è a opera di Marco De Laurentis e Giuseppe Putignano. Buone letture!

Elvira Dones, LA BREVE VITA DI LUKAS SANTANA La nave di Teseo (1 maggio)

Elvira Dones è una scrittrice e giornalista albanese, naturalizzata svizzera, che scrive principalmente in italiano. Il suo ultimo romanzo, Piccola guerra perfetta (Feltrinelli, 2011), è una delle migliori opere narrative scritte sulla guerra del Kosovo, l’ultimo atto di quella guerra in casa che noi italiani abbiamo sapientemente rimosso dalla nostra coscienza comune. Oggi Dones si riaffaccia in libreria cambiando completamente scenario: Lukas Santana è un gangster messicano incarcerato in Texas e condannato a morte per la “Law of Parties”, le legge texana che prevede l’accusa di omicidio di primo grado anche per chi non ha materialmente commesso il fatto. Un romanzo corale ma basato su anni di ricerca giornalistica sulla legislazione texana.

Cormac McCarthy, IL PASSEGGEROEinaudi (2 maggio)
Traduzione di Maurizia Balmelli

Dopo un attesa lunga sedici anni, torna in libreria uno degli autori viventi più importanti del panorama letterario, Cormac McCarthy, con ben due romanzi, o meglio, un romanzo diviso in due parti (Stella Maris uscirà a settembre). C’è stato molto hype in America per questo evento, ma inevitabilmente anche pareri contrastanti: Cormac si allontana dalle sue precedenti opere, divenendo molto più scientifico e metafisico, facendo storcere il naso a più di qualche critico. I due romanzi parlano di due fratelli, Bobby e Alicia Western, figli di un fisico nucleare che lavorò al progetto Manhattan. Il passeggero si concentra su Bobby, al centro di un thriller alla DeLillo, mentre indaga sul relitto di un aereo inabissatosi per motivi sconosciuti…

Julio Cortázar, L’ ALTRA SPONDALetture Einaudi (2 maggio)
Trad. di Stefania Fabbri

I primi racconti di un certo Julio, per la prima volta pubblicati in un libro a sé, come lui provò a fare invano nel 1946. Siamo quindi al Cortázar argentino, prima dei cronopios, della consapevolezza della storia e del “primo contatto con il prossimo” (parole sue, a proposito di Charlie Parker e de Il persecutore) avvenuti a Parigi. Qui c’è il giovane sognatore immerso nel fantastico e nell’immaginifico che ha già letto le prime coeve opere di Borges ma che tutto o quasi deve a Edgar Allan Poe.

Nancy Porsia, MAL DI LIBIABompiani (3 maggio)

Negli anni drammatici seguiti alla deposizione di Gheddafi, culminati con almeno due guerre civili (2011 e 2014), in Libia vi era stabilmente un’unica giornalista italiana, Nancy Porsia, giovanissima freelance. Dopo la Libia, Porsia è stata in Iraq, Siria, Libano, Tunisia, pubblicando per Rai, SkyTG24, The Guardian e Al Jazeera ma sempre da freelance, cioè senza alcuna protezione contrattuale o politica. La sua riflessione sui giornalisti di guerra nella nostra epoca di precariato è stata raccontata nel bel documentario “Telling My Son’s Land” (2022). Ora, nel suo primo libro, torna ad affrontare gli anni di quella sua prima dura esperienza, chiedendosi: “Cosa vuol dire avere un legame indissolubile con una terra pericolosa per la propria sicurezza? E soprattutto, qual è il costo di una voce libera e indipendente?”.

Hakim Bey, LA VENDETTA DI ZARATHUSTRAAgenzia X Edizioni / Ampère Books (5 maggio)
Traduzione di Gianluca Didino
e Alessandro Mazzi. Introduzione di Marco Philopat

Hakim Bey, pseudonimo di Peter Lamborn Wilson, è morto esattamente un anno fa. Era stato il teorico anarchico delle T.A.Z., le Zone Autonome Temporanee, adottate dalla cultura hacker, dei collettivi, dei centri sociali, agli inizi degli anni 90, quando i suoi libri venivano distribuiti ai rave e letti insieme a Neuromante di Gibson. Agli albori della sua diffusione di massa, la Rete sembrava promettere uno spazio collettivo potenzialmente rivoluzionario e un futuro roseo per le istanze libertarie. Sappiamo come è andata a finire. Ci restano gli scritti di Bey, qui tradotti da Gianluca Didino che ce li presenta così: “Un atto di sabotaggio nei confronti del potere costituito, una torma letteraria e visionarla che accompagna il momento dell’insurrezione, una tattica da lui definita Terrorismo Poetico”.

Frédéric Pajak, VAN GOGH, UNA BIOGRAFIAL’Orma Editore (5 maggio)
Traduzione di Nicolò Petruzzella

Ennesimo volume della bellissima (e monumentale) serie “Manifesto incerto”, questa volta il francese Pajak si sofferma sulla figura di Vincent Van Gogh, tra grande scrittura e tavole in bianco e nero. Qui affronta la biografia di uno dei più grandi artisti di ogni tempo, partendo dal suo punto di vista, quello di disegnatore.

Mark Z. Danielewski, ONLY REVOLUTIONS66thand2nd (9 maggio)
Traduzione di Leonardo Taiuti

Questo mese torna anche l’autore del bestseller Casa di foglie, la cui ripubblicazione in Italia nel 2019 è stata accolta con giubilo dai suoi lettori. Only Revolutions, pubblicato in America nel 2006 e finalista al National Book Award, è a metà tra una road novel e una love story, con protagonisti due adolescenti ribelli, Sam e Hailey, eternamente giovani, che intraprendono un viaggio mitico e allegorico attraverso l’America, in un periodo compreso tra la Guerra Civile americana fino ai giorni nostri.

Andrei Kurkov – DIARIO DI UN’INVASIONE Keller (5 maggio)
Traduzione di Elisabetta Venturini 

Andrei Kurkov è senza dubbio il più noto romanziere ucraino vivente. Già nel 2014, non si era sottratto al racconto di quanto avveniva sotto i propri occhi, a piazza Majdan. Ne nacquero i Diari ucraini (Keller, 2014), utilissimi oggi a ricordarci quanto sia imbarazzante che la violenta invasione russa del 2022 ci abbia colti di sorpresa. Diario di un’invasione, già vincitore del ​”Geschwister-Scholl Preis”, ci porta dentro la catastrofe umanitaria, economica e politica a cui assistiamo quotidianamente e che crediamo ormai di conoscere, sbagliando alla grande, come sempre.

Ivo Andrić, RACCONTI DI SARAJEVO – Crocetti Editore (9 maggio)
Traduzione di Alice Parmeggiani

Un altro gradito ritorno in libreria, ovvero i racconti dello scrittore bosniaco premio Nobel Ivo Andrić. In questa raccolta troviamo piccole e affascinati storie degli abitanti di Sarajevo, a cavallo tra il XIX e il XX secolo.

Michele Mari, LE COPERTINE DI URANIAHumboldt Books (10 maggio)

Le copertine di Urania è un racconto di Michele Mari presente in Tu, sanguinosa infanzia (Mondadori, 1997) che inizia così: «Forse il sogno più dolce della mia vita fu quando Robert Louis Stevenson venne a chiedermi se potevo prestargli un po’ dei miei Urania». Humboldt Books lo ripubblica corredato da fotografie che ritraggono la collezione privata dell’autore (e da un approfondimento di Luca Pitoni sulla storia grafica della collana). Un tripudio di feticismo che farà felici i numerosi feticisti dei tormenti infantili del giovane Michele.

Mohamed Mbougar Sarr, IL SILENZIO DEL COROEdizioni E/O (10 maggio) Traduzione di Alberto Bracci Testasecca 

Dopo il premio Goncourt per quel gioiellino de La più recondita memoria degli uomini, il senegalese classe 1990 Mbougar Sarr è diventato uno degli autori più interessanti da seguire a nostro giudizio. Ne Il Silenzio del coro, uscito in Francia nel 2017, Sarr tratta un argomento attualissimo e spinoso, quello dell’immigrazione, con protagonisti settantadue rifugiati che arrivano nella campagna siciliana e sconvolgono la quotidianità di un piccolo paese di provincia.

AA.VV., L’ANNO DEL FUOCO SEGRETO –  Bompiani (17 maggio)
A cura di Edoardo Rialti e Dario Valentini

Nella nicchia delle riviste online italiane si ipotizza, ormai da qualche anno, la nascita di un nuovo genere letterario, il new weird italiano o novo sconcertante italico. Qui Bompiani pubblica una prima antologia del nuovo genere che avrebbe i suoi “predecessori eretici” in Tommaso Landolfi, Anna Maria Ortese o Cristina Campo, portando su carta un progetto nato su Nazione Indiana. Vi troviamo i contributi di Andrea Zandomeneghi, Dario Valentini, Vanni Santoni, Luca Ricci, Edoardo Rialti, Roberto Recchioni, Laura Pugno, Andrea Morstabilini, Elena Giorgiana Mirabelli, Gabriele Merlini, Francesca Matteoni, Gregorio Magini, Loredana Lipperini, Claudio Kulesko, Luciano Funetta, Carla Fronteddu, Francesco D’Isa, Viola Di Grado, Giovanni Ceccanti, Andrea Cassini.

Imre Oravecz, L’UOMO CHE PESCA Anfora (17 maggio)
Traduzione di Vera Gheno

L’uomo che pesca (1998) è il libro con cui il poeta ungherese giramondo Imre Oravecz divenne famoso in patria. Anfora, con la traduzione di Vera Gheno, lo porta per la prima volta nelle nostre librerie. Dopo il buon successo ottenuto dal precedente Settembre, 1972 – il romanzo d’amore scritto in versi brevi e struggenti che ci aveva commossi quattro anni fa – si spera nel bis.

Alan Pauls, LA VITA A PIEDI NUDI Sur (17 maggio)
Traduzione di Maria Nicola 

“In parte saggio culturale, in parte autobiografia e in parte documento immaginario”, così Sur presenta il nuovo libro di Alan Pauls, lo scrittore e critico argentino che nella sua “trilogia della perdita” (Storia del pianto, Storia del capelli, Storia del denaro, tutti editi da Sur) aveva provato a sviscerare la vita intera di un uomo e quella di una generazione. Qui l’autore si sofferma sul suo rapporto con la spiaggia, (ultimo?) simulacro per l’uomo metropolitano di una vita selvaggia per sempre perduta ma anche luogo limbico, foriero di riflessioni profonde. 

William T. Vollmann, L’ATLANTE Minimum Fax (19 maggio)
Traduzione di Cristiana Mennella

Impossibile fare un compendio dell’opera schizofrenica di William T. Vollmann. Minimum Fax sta lodevolmente tentando un inserimento organico delle sue opere principali a catalogo, come nessun altro editore italiano aveva mai fatto. L’atlante è un raccolta di racconti inediti finora in Italia, in parte di fiction, in parte autofiction, fintamente autobiografici oppure chissà, pubblicati nel 1996 e ambientati “dal Polo alla Jugoslavia devastata dalla guerra civile; dalla Somalia alle autostrade americane, dalla Thailandia a Pompei”. Un libro dichiaratamente ispirato ai Racconti in un palmo di mano di Kawabata “che amo leggere prima di dormire”, perché non si direbbe ma ogni tanto Vollmann dorme anche. In queste pagine ritorna tutto, l’ossessione per la morte e per il sesso, la curiosità radicale, anzi estremista, per tutto ciò che è umano. E proprio ne L’atlante troviamo due racconti su due episodi esiziali della sua vita: The Back of My Head sull’attentato in Bosnia nel 1994 in cui lui fu ferito gravemente e i suoi due colleghi giornalisti uccisi e Under the Grass, la storia dell’annegamento di sua sorella, avvenuta quando aveva soli sei anni. 

Martin Amis, LA STORIA DA DENTROEinaudi (23 maggio)
Traduzione di Gaspare Bona

La storia da dentro riprende quell’ “autobiografia romanzata” cominciata vent’anni fa con Esperienza. Qui c’è il suo ritratto come uomo e scrittore e inizia con la morte del suo migliore amico, Christopher Hitchens. Si torna a parlare di suo padre Kingsley, il suo eroe Saul Bellow e una serie di amicizie e amori, passati e presenti, reali e immaginari. Ma in queste 704 pagine di mescolanza tra memoir, romanzo e saggio letterario, l’autore inglese si pone anche domande esistenziali su vita, dolore e morte.

Inés Cagnati, GIORNO DI VACANZAAdelphi (23 maggio)
Traduzione di Lorenza Di Lella e Francesca Scala (copertina italiana non ancora disponibile)

L’anno scorso l’uscita di Génie la matta è stato quasi un fulmine a ciel sereno, quasi nessuno infatti conosceva la scrittrice francese di origine italiana Inés Cagnati (scomparsa nel 2007), e gran merito va ad Adelphi per questo ennesimo bel ripescaggio. Giorno di vacanza è il primo romanzo dell’autrice, pubblicato in Francia nel 1973, e racconta la storia di Galla, una giovane e brillante studentessa, che approfittando di un weekend libero, decide di tornare dalla sua famiglia in campagna. Ad accoglierla ci sarà però il padre violento e la sua amorevole madre depressa, che le chiederà di abbandonare gli studi per rimanere e prendersi cura delle sorelle minori e della fattoria…

Geoff Dyer, GLI ULTIMI GIORNI DI ROGER FEDERER Il Saggiatore (24 maggio)
Traduzione di Katia Bagnoli

«Certo, le cose che i grandi atleti fanno con il proprio corpo il resto di noi può solo sognarsele. Ma i sogni sono importanti – compensano diverse cose» A diciotto anni da Roger Federer come esperienza religiosa, saggio cult di David Foster Wallace, siamo ancora qui a interrogarci sulle ragioni mistiche insite nella grazia implacabile del più grande tennista di sempre. E però nel 2022 Re Roger – a 41 anni e dopo aver perso pochissimi colpi – si è ritirato. Occasione perfetta per uno dei più bravi saggisti narrativi del mondo, per riflettere sul tempo che passa e su cosa succede agli artisti quando arrivano alla maturità. Geoff Dyer è una garanzia e questi suoi Ultimi giorni un libro da non mancare.

Louis Ferdinand Céline, GUERRA Adelphi  (25 maggio)
Traduzione di Ottavio Fatica (copertina italiana non ancora disponibile)

Guerra è uno degli inediti di Céline che sembravano perduti per sempre e invece eccolo anche in italiano, tradotto da Ottavio Fatica per Adelphi. La storia del ritrovamento di seimila manoscritti inediti dello scrittore francese e della disputa che ne è seguita sarebbe degna di un romanzo a sé, impossibile da riassumere in poche righe e ancora in divenire (si prenda intanto nota che Gallimard ha già pubblicato a ottobre un secondo romanzo inedito estratto dal corpus dei manoscritti, Londres). Guerra è un testo – sulla cui esatta natura i filologi non hanno ancora le idee chiare – che si inserisce nel cosiddetto “cycle Ferdinand”, Morte a credito, Casse-pipe e Guignol’s band, e vede protagonista il soldato Ferdinand, solito alter ego dell’autore, errante tra le rovine della Prima guerra mondiale. Un racconto lungo o romanzo breve databile al 1934 più affine stilisticamente però al Voyage che ai testi successivi, con quell’inconfondibile ritmo sincopato che ha spinto i critici del Novecento ad associare la scrittura di Céline al jazz, ai canti tribali, ai rituali esorcisti. Quale sia la causa dell’orrore supremo – come in tutti i romanzi del ciclo – è qui dichiarato fin dal titolo, eppure in questa storia la guerra è solo un onnipresente sottofondo: Ferdinand ferito e bloccato nell’infermeria, mentre il mondo va a fuoco, darà sfogo caoticamente alle proprie infuocate pulsioni erotiche. Un’uscita davvero imperdibile, qualsiasi cosa pensiate del dottor Destouches.

Cees Nooteboom, VERSO SANTIAGOIperborea (31 maggio 2023)
Traduzione di Laura Pignatti

Uno dei più importanti libri/diari di viaggio, probabilmente il capolavoro di Nooteboom, torna in libreria per Iperborea in una nuova versione aggiornata. Qui lo scrittore olandese ci porta in Spagna, nei suoi luoghi sperduti, accompagnato da personaggi reali e spiriti immaginari, primo fra tutti Don Chisciotte.

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