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La nostra selezione di titoli appena usciti o in uscita a novembre, sia di fiction che di non-fiction. 
A cura di Giuseppe Putignano.

Mariana Enriquez, I PERICOLI DI FUMARE A LETTO – Marsilio
Traduzione di Fabio Cremonesi

La prima raccolta di racconti di Mariana Enriquez, pubblicata nel 2009 e inedita finora in Italia. Si tratta di altri dodici racconti horror, dopo gli altrettanti apprezzatissimi dalla critica contenuti ne Le cose che abbiamo perso nel fuoco (Marsilio, 2017). La scrittrice argentina, di cui in Italia abbiamo letto anche il bel romanzo La nostra parte di notte (Marsilio, 2021), racconta la ferocia presente nel quotidiano tirando in ballo il repertorio classico dell’orrore – streghe, fantasmi, zombie – ma unendolo alla cultura pop e a un linguaggio poetico.

Thomas Ligotti, IL NESSO SPETTRALE – il Saggiatore
Traduzione di Luca Fusari

Thomas Ligotti è ormai assurto al rango di maestro dell’horror contemporaneo, con sua grandissima sorpresa. Lui, spiega spesso nelle interviste, ha sempre pensato che la comparsa della coscienza sia la peggiore delle sciagure capitate sul pianeta Terra e per questo ha letto e poi scritto storie perturbanti sullo scioccante fatto di essere al mondo. Non si sarebbe mai aspettato però così tanto successo per quelle che considera pur sempre «cazzate che mi aiutano a tirare avanti». Il nesso spettrale raccoglie due racconti lunghi finora inediti in Italia, tra ​​inquietanti giocattoli che cercano di riprendersi le stanze da cui sono stati portati via e mutanti che rivelano antichi segreti in lingue sconosciute.

Sylvain Tesson, BIANCO Sellerio 
Traduzione di Marina Di Leo

Tesson è probabilmente il più grande scrittore di viaggio vivente e in questi anni è nel prime della sua capacità narrativa. La sua scrittura emozionale ma puntuale e priva di arroganze è posta al servizio dell’autore e al suo stupore per una natura immersa in cicli temporali radicalmente asincroni con i nostri. In Sentieri neri (2015) – nonostante chiodi nella colonna vertebrale e una semi-paralisi facciale – vagava nella Francia remota e arcaica tramite i passi di montagna, ne La pantera delle nevi (2019) era nel Tibet più incontaminato e inaccessibile (da recuperare lo splendido documentario che ne è stato tratto con la regia di Vincent Meunier). In Bianco, scritto nel 2022, racconta invece la sua ultima impresa, la traversata delle Alpi, in sci, in compagnia del campione del mondo di arrampicata Daniel De Luc. Da Mentone fino a Trieste, passando da Italia, Svizzera, Austria e Slovenia, con la consapevolezza che l’uomo «quando raggiunge altezze meravigliose, vi trasporta la sua miseria».

Douglas Wolk, EROI, MUTANTI, MOSTRI & MERAVIGLIE. UN VIAGGIO MAI TENTATO PRIMA AL CUORE DELL’UNIVERSO MARVEL – UTET
Traduzione di Alfredo Goffredi

Il critico americano Douglas Wolk ha letto tutti i 27.000 fumetti Marvel pubblicati tra il 1961 e il 2021, una pila di fumetti che sarebbe alta quanto un palazzo di venti piani. L’impresa mira a indagare il codice sorgente di un successo editoriale che si è evoluto in mitologia pop, plasmando nel bene o nel male l’immaginario collettivo dell’Occidente. Un libro per i fan de “La casa delle idee” che svela segreti e difficoltà di Stan Lee e soci nella creazione e nell’aggiornamento di personaggi in sintonia con la sensibilità delle diverse epoche; e nel frattempo mantenere una coerenza narrativa di un multiverso condiviso tra migliaia di protagonisti. Ma la lettura è interessante anche per novizi o critici curiosi di capire fino a che punto l’invenzione di “supereroi con superproblemi” abbia avuto a che fare con le subdole regole del marketing e della propaganda.

Erik Davis, TECHGNOSIS. MITO MAGIA E MISTICISMO NELL’ERA DELL’INFORMAZIONE – Produzioni Nero 
Traduzione di Francesca Massarenti

Nero riporta in libreria, dopo vent’anni e in una nuova traduzione, un classico della letteratura futuribile. Nel frattempo sono saltati fuori Elon Musk e Peter Thiel e loro uscite sulla necessità di perseguire l’immortalità: «Probabilmente la maggior forma di disuguaglianza umana è tra chi è vivo e chi non lo è più». Transumanesimo, lungotermismo, estropianesimo, survivalismo, immortalità hi-tech sono diventati argomenti di cronaca e non più gergo di un tecno-millenarismo intriso di misticismo. Gli studi sui media di Erik Davis avevano anticipato tutto e oggi appaiono quasi come un testo sacro. «La religione è un perfetto provider di contenuti (è già virtuale) – scriveva Hakim Bey a proposito di questo libro –  e la tecnognosi è la religione perfetta per un mondo in cui il Capitale è dio».

Charlie Kaufman, FORMICHITÀ Einaudi (dal 7 novembre)
Traduzione di Gaspare Bona

L’introspezione in Charlie Kaufman, il rapporto tra realtà e surrealtà, è diventato ormai un tema comune delle tesi di laurea, in storia del cinema quanto in psicologia. Kaufman è lo sceneggiatore di film cult di Spike Jonze (Essere John Malkovich, Il ladro di orchidee), di Michel Gondry (Human nature, Se mi lasci di cancello) e successivamente dei suoi Synecdoche, New York, Anomalisa, Sto pensando di finirla qui. Formichità è il suo primo romanzo, narra la storia di ​​B. Rosenberger Rosenberg, un critico cinematografico newyorchese, nevrotico e irrisolto, che si imbatte in un regista afroamericano ultracentenario al lavoro da novant’anni su un film in stop-motion. B. resterà l’unico ad aver visto questo film, farlo conoscere al mondo e farlo riconoscere come capolavoro sarà la sua ultima grande occasione di riscatto. Ma la sua mente non regge, sprofonda e da qui inizia un percorso senza fondo nell’assurdo, pieno di personaggi immaginari, reali o storpiati, tra cui un certo Donald J. Trunk.

Francesco D’Isa, SUNYATA Eris Edizioni

Sunyata è la prima graphic novel realizzata con l’intelligenza artificiale. L’ha creata il filosofo e scrittore Francesco D’Isa per Eris Edizioni, con l’aiuto di diversi programmi di TTI (text to image) come Midjourney. Su giornali, siti e social, soprattutto del settore fumettistico, si è subito infiammato l’inevitabile dibattito sul concetto di autorialità, sul diritto d’autore e sul tema collaterale della crisi del lavoro culturale che potrebbe aggravarsi con l’avvento dell’I.A. Tutto legittimo eppure qui si tratta di un’opera realizzata senza furberie anzi con piena consapevolezza, sia del mezzo che del contesto. L’editore ha reso immediatamente disponibile l’ebook, gratuitamente e specificando la sua natura di pubblico dominio, cioè di opera utilizzabile e modificabile liberamente, anche per fini commerciali. L’autore, sperimentatore dello strumento fin dagli albori e studioso delle sue implicazioni etiche, ha argomentato ampiamente le sue posizioni nella prefazione e in varie interviste. Ben venga allora il dibattito ma poi si legga anche il libro, magari ci piace.

Han Kang, L’ORA DI GRECO – Adelphi (dal 7 novembre)
Traduzione di Lia Iovenitti 

Han Kang ha dichiarato che L’ora di greco è “quasi un lieto fine” de La vegetariana, il suo spiazzante romanzo di maggior successo, caso editoriale nel 2016, che le valse il Man Booker Prize International. Qui ci ritroviamo nella frenesia di Seoul, a seguire le vicende di una donna che cerca di riconnettersi con il mondo, dopo una serie di traumi e la perdita della parola. Incontrerà un professore di greco che sta perdendo la vista e con cui nascerà una delicata, complicata intimità.

Aleksandar Hemon, IL MONDO E TUTTO CIÒ CHE CONTIENECrocetti (dal 14 novembre)
Traduzione di Maurizia Balmelli

Rafael Pinto è un ebreo sefardita che ha studiato nella Vienna libertina di inizio secolo, farmacista, omosessuale, consumatore di oppio. Il 28 giugno 1914 sta lavorando, controvoglia, in una farmacia ereditata dal padre a Sarajevo. Quel giorno, mentre l’arciduca Francesco Ferdinando e sua moglie entrano in città, è nel suo negozio e si arrischia in un bacio sulle labbra ad un militare austriaco. Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale corrisponderà all’inizio di un’epopea personale che si chiuderà trentacinque anni dopo a Shanghai. Aleksandar Hemon, bosniaco ma trapiantato negli Stati Uniti, autore di cult come il bellissimo Il progetto Lazarus, si è convertito alla lingua inglese da scrittore già formato, un passaggio complesso già vissuto da predecessori illustri come Conrad e Nabokov. La trama errante è quindi solo un escamotage tramite cui ora scrive un romanzo sulla Babele dei linguaggi del mondo e il loro ruolo cruciale nella facoltà di costruire o recidere legami.

Murakami Ryū, AUDITION – Atmosphere Libri (dal 16 novembre)
Traduzione di Gianluca Coci

Audition è forse il più famoso e inquietante horror giapponese, il film che nel 1999 fece conoscere al resto del mondo il prolifico e controverso regista Takashi Miike (Dead or Alive, 13 assassini, L’ultimo Yakuza). Non avevamo mai letto però in italiano il romanzo da cui è stato tratto e troppo poco possiamo leggere nella nostra lingua del suo autore Murakami Ryū. I suoi pochissimi titoli tradotti negli ultimi trent’anni (rispetto ad una bibliografia amplissima) – l’esordio shock Blu quasi trasparente (Rizzoli, 1993), Tokyo decadence (Mondadori, 2004), Tokyo sup (Mondadori, 2006) – sono diventati feticci introvabili per i suoi rari ma affezionati estimatori. A partire dal 2019 Atmosphere Libri ha iniziato una lodevole opera di riscoperta dell’autore considerato l’enfant terribile della letteratura giapponese. Audition è il loro quarto titolo in catalogo. Trasgressione, utopia giovanile, ribellione sono gli ingredienti base di tutti i suoi romanzi, ingiustamente meno noti di quelli dell’omonimo Haruki.

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